mercoledì 28 marzo 2012

SUTRIO


Sutrio, piccolissimo paese situato in Carnia, territorio del Friuli Venezia Giulia, a 600 metri sul livello del mare, vicino al confine con l’Austria. Borgo antico, paese di artigiani, soprattutto di intagliatori del legno. Basta camminare per le sue viuzze strette e lastricate per rendersene conto. Statue di legno raffiguranti i più strani personaggi e animali osservano il passante.






Particolare è la sua chiesa di S. Ulderico, in cima a una collinetta che sovrasta il paese, con il campanile da una parte e una torretta dall’altra, quasi fosse rimasta incompiuta.
 


E questo è il frico con polenta, piatto tipico di queste zone, fatto soltanto con formaggio Montasio e patate.
Buonissimo ma... da consumare con moderazione.
Se volete provare a farlo a casa vi do la ricetta.


Ingredienti per quattro persone
300 g di formaggio montasio semistagionato
40 g di burro
4 patate piccole
sale, pepe

Sbucciate e tagliate a rondelle le patate e fatele cuocere in una padella antiaderente con il burro finché non sono cotte e cominciano a rompersi.
Aggiungete alle patate il montasio grattugiato e fatelo cuocere insieme alle patate per cinque minuti senza mescolare finché si sarà formata una crosticina. Quindi con una paletta giratelo e fate cuocere anche dall'altra parte.
 

sabato 24 marzo 2012

FOCACCINE DI PISELLI SECCHI SULLA PIASTRA CON YOGURT GRECO ALLA RUCOLA



È cominciata l’operazione”ripuliamo la dispensa” dove per dispensa si deve intendere qualsiasi anfratto della casa adibito alla conservazione del cibo (armadi, frigoriferi, congelatori etc. etc.).

È sicuramente bello e salutare variare il più possibile la dieta però ciò comporta anche gravi controindicazioni. Perché se si compra un chilo di farina di farro per fare due tagliatelle, un chilo di lenticchie per accompagnare l’unico cotechino della stagione e due pacchi di riso venere “perché è in offerta” salvo farlo due volte all’anno (potrei farne altri…ma molti altri di esempi come questi), e tenendo fermissimo il principio in base al quale non si deve mai buttare via niente, ecco che, arrivata la primavera e con essa l’esigenza di disintossicarsi a suon di verdurine fresche, la situazione si manifesta in tutta la sua drammaticità.

Questo è il motivo per cui, spremendo le meningi per trovare qualcosa di bello ma soprattutto verde verde per il contest Colors and Food di Essenza in Cucina e My Taste for Food, invece di buttarmi, come avrei voluto, sulla marea di primizie di questo colore che la primavera offre, ho dovuto per cause di forza maggiore ripiegare su dei tristi piselli secchi (e per di più spezzati) che giacevano ormai da troppo tempo in un vaso nella dispensa.

Non potete capire la soddisfazione che mi ha dato liberare altri venti centimetri quadrati dello scaffale ma soprattutto la sorpresa che ho provato nell’addentare queste focaccine.
A dimostrazione del fatto che anche con gli ingredienti più impensati si riescono a fare piatti appetitosi.

Ingredienti per quattro persone
per le focaccine
250 g di piselli secchi spezzati
1 uovo
due cucchiai di farina
1/2 spicchio d'aglio
qualche fogliolina di prezzemolo
olio, sale

per la salsa
1 vasetto di yogurt greco
un mazzetto di rucola
sale

per completare
1 scalogno
qualche fogliolina di rucola

Preparate le focaccine. Sciacquate i piselli e metteteli in una casseruola e copriteli di acqua. Fateli cuocere fino a che cominciano a spappolarsi e l'acqua si è ben consumata (devono rimanere asciutti e compatti).
Fateli raffreddare quindi salateli e aggiungete un goccio d'olio, l'uovo, la farina, l'aglio e il prezzemolo tritati finemente e amalgamate bene il tutto. Fate riscaldare una piastra liscia (io ho usato il testo romagnolo) e aiutandovi con un cucchiaio mettete il composto sulla piastra appiattendolo in modo da formare delle foccaccine rotonde di circa cinque centimetri di diametro. Quando si saranno dorate su un lato giratele e fatele cuocere anche dall'altra parte.

Preparate la salsa di accompagnamento frullando semplicemente la rucola insieme allo yogurt e a un pizzico di sale.

Servite le focaccine adagiandole sulla salsa e guarnendo con rondelle sottili di scalogno e qualche fogliolina di rucola.



mercoledì 21 marzo 2012

TIMBALLO DI CRÈPES COLORATE CON RAGÙ DI TACCHINO E FORMAGGIO RASCHERA



Solo due parole per dire cosa sono per me le crèpes.
Sedici anni, primo esperimento in cucina, tra una versione di greco e una di latino, nutella. Punto.

Oggi è il primo giorno di primavera. E la bella stagione sembra ormai arrivata anche dal punto di vista meteorologico.
E allora per l'emmetichallenge di marzo urge ricettina con le crèpes primaverile.
…e invece no! Oggi voglio riproporre un piatto che avevo inventato per il pranzo di Natale e che mi ero sempre ripromessa di fare nuovamente utilizzando il tacchino al posto del cappone. E allora quale migliore occasione? Così dico definitivamente ciao a questo strano inverno appena trascorso.

Volevo solo aggiungere una cosa. Grazie a Giuseppina perché ho finalmente una ricetta per fare le crèpes davvero strepitosa. Nel corso degli anni ne avevo provate diverse ma sinceramente non mi erano mai riuscite buone come questa volta. E ha pure pienamente ragione sul fatto di utilizzare il burro chiarificato per cuocerle. Vengono con un sapore veramente particolare e buono.


Ingredienti per sei persone
per le crèpes
150 g di farina 0
350 ml di latte
50 ml di acqua
2 uova medie
½ cucchiaino di sale
30 g di burro chiarificato
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 cucchiaio di spinaci già cotti e ben strizzati

per il ripieno
150 g di fesa di petto di tacchino
150 g di formaggio raschera
4 pomodori secchi
10 olive nere
1 porro
1 tazzina di brandy
1 tazzina di brodo di pollo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
olio, sale, pepe

per la vellutata
½ litro di brodo di pollo
30 g di farina
30 g di burro

 
Preparate le crèpes. Mescolate la farina con una parte del latte e acqua fino ad ottenere una pastella fluida quindi aggiungete le uova, mescolate e poi il liquido restante. Salate e lasciate riposare per almeno un’ora.
Intanto preparate il ripieno. Tritate finemente insieme i pomodorini secchi e le olive. Tagliate la parte bianca del porro a rondelle sottili e la carne del tacchino a piccoli cubetti. Fate appassire il porro in un tegame a fuoco dolce, quindi aggiungete il tacchino, fate rosolare e poi sfumate con il brandy. Fate evaporare il brandy e aggiungete i pomodorini e le olive e il brodo di pollo e cuocete per un altro minuto. Salate e pepate.

Preparate la vellutata. Fate sciogliere il burro, aggiungete la farina, fatela cuocere per un paio di minuti fino a che comincia a cambiare colore. Togliete dal fuoco e aggiungete il brodo piano piano e sempre mescolando. Rimettete sul fuoco e portate a cottura.

Dividete l’impasto delle crèpes in tre ciotole. In uno amalgamate il concentrato di pomodoro e in un altro gli spinaci tritati finissimi. Quindi cuocete le crèpes in un padellino con il burro chiarificato.

Componete il timballo. In una pirofila non troppo grande (io ho usato una 20X20) versate un po’ di vellutata quindi fate uno strato con le crèpes bianche in modo che debordino leggermente sui lati.


Quindi versate un po’ di ragù di tacchino, un po’ di raschera tagliato a cubetti, una spolverata di parmigiano e un po’ di vellutata. Fate un altro strato con le crèpes rosse e via via alternando i colori fino a terminare gli ingredienti. Terminate con uno strato di crèpes, un po’ di vellutata e una spolverata di parmigiano.
Cuocete in forno a 200° per mezz’ora.


domenica 18 marzo 2012

RISOTTO ALLA NORMA


Il mio quarto di sangue piemontese fa sì che nella mia cucina non possa assolutamente mai mancare il riso.
In particolar modo sotto forma di risotto.
Con il pesce, con la carne, con le verdure…insomma, in tutte le salse.
Anche se, gira che ti rigira, i miei risotti preferiti sono sempre quelli più semplici e più classici: il risotto al pomodoro, il risotto al parmigiano e il risotto allo champagne.
Ma devo dire che anche quello che ho preparato oggi è veramente ottimo.
Le melanzane? Lo so, non è stagione. Infatti normalmente non le compro mai se non in estate ma in questa occasione non riuscivo proprio a togliermi dalla testa quel cacioricotta nel frigo ormai già da un po’ di tempo e continuavo a vedermelo finire grattugiato dentro ad un risotto insieme a una melanzana. E allora al diavolo le stagioni per una volta! Già che ci siamo prendiamo pure dei pomodorini, un bel mazzo di basilico, facciamo finta che sia già arrivata l’estate e prepariamo questa strana Norma, non con la solita pasta ma con un bel riso vialone nano.


Ingredienti per quattro persone

per il risotto
300 g di riso vialone nano
½ cipolla
½ bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
200 g di cacioricotta
30 g di burro
per la salsa alle melanzane
1 melanzana
7 foglie di basilico
brodo vegetale
olio e sale
per completare
5 pomodorini ciliegino
olio, sale, origano

 
Preparate i pomodorini confit. Tagliateli in quattro e metteteli in una teglia insieme a un pizzico di sale, una spolverata di zucchero e un po’ di origano; infornateli e fateli cuocere a 100° per un’oretta.
Preparate la salsa di melanzana e basilico. Sbucciate la melanzana con il pelapatate, ricavatene delle striscioline sottili e mettetele da parte (serviranno per la guarnizione). Affettate la melanzana per la lunghezza in fette spesse un centimetro, incidetele con un coltello e mettetele in una teglia ricoperta di carta forno leggermente oliata. Fatele cuocere in forno a 170° per circa quarantacinque minuti voltandole un paio di volte.
Quando la melanzana sarà cotta fatela raffreddare e frullatela insieme al basilico con due cucchiai d’olio, un pizzico di sale e un po’ di brodo vegetale, quanto ne basta per ottenere una salsa abbastanza liquida.
Preparate la guarnizione facendo friggere le striscioline di buccia di melanzana nell’olio bollente finché non si arricciano leggermente diventando croccanti.
Preparate il risotto. Tritate molto finemente la cipolla e fatela appassire a fuoco molto basso in un tegame con un po’ d’olio. Aggiungete il riso e fatelo tostare a fuoco vivace, quando comincerà ad essere traslucido sfumatelo con il vino bianco e fatelo evaporare. Portate a cottura il riso mescolandolo aggiungendo man mano un mestolo di brodo caldo e facendolo consumare ogni volta prima di aggiungerne dell’altro.
Quando il risotto è giunto a cottura spegnete il fuoco e mantecatelo con una noce di burro e il cacio ricotta grattugiato, facendo attenzione ad aggiungere il formaggio poco per volta e sempre mescolando energicamente.
Mettete il risotto nei piatti e livellatelo bene. Aggiungete la salsa di melanzane scaldata per bene formando sul risotto una specie di spirale. Terminate guarnendo il risotto con le bucce di melanzana croccanti, i pomodorini confit e qualche scaglia di cacio ricotta.

mercoledì 14 marzo 2012

BASTONCINI DI PESCE AL FORNO


Finiamola di riempirci i carrelli di cibi pronti, pieni di conservanti e additivi, che ci intorpidiscono il palato e la fantasia.

Ci vuole così poco per preparare un bel piatto utilizzando materie prime fresche e sane.
E non ci sono scuse, come la mancanza di tempo, che possano giustificare il consumo compulsivo di piatti pronti surgelati e scatolette, insalate prelavate e zuppe liofilizzate.
Non è mancanza di tempo. È mancanza di fantasia. È pigrizia mentale.

Certo non è detto che a tutti debba per forza piacer cucinare. Però ci sono tante cose che si riescono a fare in poco tempo, con poco sforzo e poche capacità.
Perché cucinare bene in fin dei conti significa amare noi stessi e chi ci sta vicino.

Chi non ha mai mangiato i bastoncini del Capitano, soprattutto quando era bambino, quando il sapore del pesce non era molto tollerato e l'impanatura esterna nascondeva agli occhi e al palato il merluzzo all'interno?

Ho voluto riprodurli cercando di ottenere un sapore il più possibile simile all'originale anche se li ho cotti al forno invece di friggerli.

Con questo post partecipo al contest di "Come Quelli Comprati" di Valentina di Ritroviamoci in Cucina.


Ingredienti per quattro persone
2 filetti di merluzzo
1 limone
farina di grano 00
1 uovo
4 cucchiai di pane grattugiato
2 cucchiai di farina di mais
olio, sale



Tagliate i filetti di merluzzo a bastoncini. Fateli marinare per cinque minuti nel succo di limone.

Infarinate i bastoncini di pesce quindi passateli prima nell’uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato mischiato alla farina di mais.

Ungete leggermente una pirofila, adagiatevi i bastoncini di pesce, un pizzico di sale, un giro d’olio e infornateli a 200° per un quarto d’ora.

Io li ho accompagnati con delle zucchine stufate e delle patate tagliate rondelle sottili, adagiate in una teglia coperta di carta forno con un po’ d’olio, un po’ si sale e cotte in forno caldo a 200° per dieci minuti.

sabato 10 marzo 2012

CANNELLONI (SENZA BESCIAMELLA)


Sono sicuramente e di gran lunga molto più buoni di quanto si possa intuire dalle foto.

Mio marito è addirittura riuscito a dire (anatema!!!) che sono venuti più buoni di quelli che fa sua madre.
Visto che la ricetta proviene proprio da mia suocera, è sicuramente un bella soddisfazione (ma che non glielo dica nessuno per favore), perché ci sono piatti che a mia suocera riescono veramente bene.

Da lei ho imparato a fare sia le lasagne che i cannelloni come solitamente si fanno al sud e cioè senza la besciamella, cosa che rende il piatto più fresco e digeribile.

I cannelloni vengono riempiti crudi con un composto di carne tritata, uovo sodo, formaggio e mozzarella e poi vengono cotti nella teglia ricoperti da tanta salsa di pomodoro.



Ingredienti per quattro persone
12 cannelloni
100 g di carne di manzo tritata
1 mozzarella fior di latte da 125 g
1 uovo sodo
100 g di formaggio tipo latteria
600 ml di salsa di pomodoro
parmigiano grattugiato
olio, sale


In una padella fate rosolare con un po’ d’olio la carne tritata quindi aggiungete un pizzico di sale e due o tre cucchiai di salsa di pomodoro e fate rapprendere bene.

Tagliate a pezzetti il formaggio, la mozzarella e l’uovo sodo quindi unite il tutto alla carne fatta intiepidire insieme al parmigiano e amalgamate bene il composto.

Versate un po’ di salsa di pomodoro sul fondo di una teglia grande quanto basta per contenere i cannelloni in un solo strato. Quindi riempite i cannelloni con il composto e adagiateli nella teglia.

Versate sopra i cannelloni la restante salsa di pomodoro, aggiungete un pizzico di sale e un filo d’olio, coprite la teglia e infornate.

Fate cuocere a 180° per circa mezz’ora e comunque fino a quando i cannelloni saranno diventati morbidi e la salsa un po’ rappresa.

mercoledì 7 marzo 2012

ALICI FRITTE CON RADICCHIETTO TRIESTINO E FAGIOLI (SARDONI PANAI CON RADICIO E FASOI) E PATATINE CHIPS



Oggi un piatto che non è una vera e propria ricetta ma solo un consiglio, per chi non è triestino, su come gustare un bel fritto di alici.

Come si sa i nomi dei pesci variano molto da luogo a luogo. A Trieste le sarde le chiamano sardelle e le alici vengono chiamate sardoni, per trarre in inganno, visto che il suffisso accrescitivo parrebbe indicare un pesce molto grande quando invece si tratta di uno dei pesci più piccoli che il nostro mare possa offrire.
I triestini si difendono rispondendo che in realtà i sardoni hanno un nome diverso da tutti gli altri perchè sono una particolare specie di alici che si trova solo nell’alto adriatico e in particolar modo nel golfo di Trieste.

Comunque, qualsiasi sia il loro nome, le alici/sardoni cucinati alla maniera triestina sono veramente ottimi.
La particolarità sta semplicemente nel fatto di impanarli prima di friggerli e quindi passarli prima nell’uovo e poi nel pane grattugiato per poi gettarli nell’olio bollente per due minuti, quando normalmente vengono semplicemente infarinati. L’impanatura li rende più croccanti e saporiti senza togliere nulla al sapore del pesce. L’unico accorgimento per la frittura è quello di usare un olio di semi in quanto l’olio extravergine di oliva (che io normalmente uso per qualsiasi cosa) in questo caso coprirebbe troppo il sapore delle alici.

L’altra particolarità è che solitamente vengono serviti con un contorno di radicchietto triestino, un insalatina dalle foglie molto piccole e leggermente amarognole che insieme ai fagioli aiuta ad alleggerire il sapore e la pesantezza della frittura.



Come ultimo tocco non possono mancare due patatine chips preparate tagliando sottili sottili le patate e facendole friggere (prima del pesce) nell’olio bollente.

Certo, stiamo parlando di fritto, non propriamente quindi di una ricetta light. Ma è un piatto che ogni tanto ci si può concedere perché nonostante (o grazie) alla sua semplicità è un piatto da urlo.


Ingredienti per quattro persone
600 g di alici
2 uova
pane grattugiato
olio di semi
tre limoni
radicchietto/insalatina
fagioli borlotti
due patate


Pulite le alici togliendo loro la testa e le interiora e poi la lisca centrale aprendole a libro (oppure fate fare tutto dal vostro pescivendolo).

Passate le alici nell’uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato e quindi friggetele brevemente nell’olio ben caldo fino a che non sono dorate.

Servitele insieme all’insalatina con i fagioli e alle patatine chips guarnendo con gli spicchi di limone.

domenica 4 marzo 2012

BOCCONCINI DI SALMONE CON SALSA ALLO YOGURT E RÖSTI DI PATATE E ZUCCHINE


Avete solo dieci minuti per preparare la cena e desiderate qualcosa di leggero, facile, veloce ma appetitoso?
Ecco il piatto che fa per voi.

I bocconcini di salmone cuociono in tre minuti e il rösti di patate con l’aggiunta delle zucchine risulta più leggero.
E cosa dire della salsetta? Il sapore dello yogurt si sposa benissimo con il salmone e si può arricchire con le spezie che preferiamo. In questo caso io ho aggiunto un cucchiaino di paprika dolce, un pezzettino d’aglio e qualche goccia di tabasco.


Ingredienti per quattro persone
4 tranci di salmone
1 zucchina
1 patata
1 vasetto di yogurt naturale
1 cucchiaino di paprika dolce
¼ di spicchio d’aglio
qualche goccia di Tabasco
olio, sale


Cominciate a preparare i rösti. Tagliate la patata e la zucchina a fiammifero (eventualmente fatevi aiutare dal vostro robot di cucina). Salate, mescolate bene e aiutandovi con un coppapasta ponete le verdure a cuocere su una piastra antiaderente formando quattro tortini rotondi pressandoli bene e cuocete a fuoco molto dolce. Quando si saranno bene abbrustoliti da un lato e l’amido delle patate cuocendo avrà compattato il tutto, girate i rösti e cuoceteli anche dall’altro lato.


Nel frattempo pulite il salmone da pelle e lische (se non volete rogne comprate i filetti di salmone surgelati, sono buoni lo stesso anche se un po’ più stopposi) e tagliatelo a cubetti. Fate saltare i cubetti di salmone in una padella antiaderente per circa cinque minuti con un po’ d’olio facendoli dorare su tutti i lati e girandoli con delicatezza.
Servite i bocconcini di salmone con in rösti e la salsetta preparata mescolando lo yogurt con la paprika, l’aglio tritato finissimo e qualche goccia di Tabasco.